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La leggenda della principessa

12 maggio 2009

Un isola di persè è un luogo molto particolare, dove si narrano storie e leggende di ogni tipo.

Ad Ustica per esempio, si racconta di una principessa portata in fin di vita dal suo amato, che la rubò dalle mani del promesso sposo, durante il viaggio che la conduceva all’ altare.

La leggenda vuole che insieme alla sua amata, il principe rubò anche la dote che ella aveva con se, nascondendola ad Ustica.

C’è chi dice che questa leggenda sia vera, e che il tesoro della principessa, non sia stato ancora trovato.

C’è chi giura che la storia sia vera, e che il tesoro, sia stato trovato da una famiglia del posto.

Tutti però sono sicuri che la leggenda della principessa sia vera.

Anche nel Decamerone di Giovanni Boccaccio, si narra una leggenda del tutto simile, dove viene mensionata l’ isola di Ustica.
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Fondazione Pangea - Sostieni una Mamma. Sostieni il Futuro.

11 maggio 2009

La festa della Mamma è appena passata.

Anche se con un po’ di ritardo facciamo un caloroso augurio a tutte le Mamme!

IsosolaDiUstica è vicina a tutte le mamme e segnala una campagna promossa dalla Fondazione Pangea Onlus, associazione no profit che dal 2002 lavora per favorire condizioni di sviluppo economico e sociale delle Donne e delle loro famiglie attraverso strumenti quali: l’istruzione, l’educazione ai diritti umani, la formazione professionale, l’educazione igienico-sanitaria e alla salute riproduttiva e la micro finanza, per la creazione di attività generatrici di reddito.

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Cambia la vita di una mamma con 82 centesimi al giorno!
Puoi sostenerla per un anno e offrirle l’opportunità di alfabetizzarsi, di ricevere un microcredito, di prendersi cura dei suoi bambini garantendo loro istruzione e migliori condizioni di vita. Regala speranza nel futuro: Sostieni una Mamma.

Libro - “Vincenzo Di Bartolo da Ustica”

11 maggio 2009

Una personalità complessa,«un uomo assolutamente e irreversibilmente consacrato al mare»: la storia e le gesta del navigatore siciliano che aprì alla Sicilia la via delle Indie Orientalie e Occidentali.

Con 8 illustrazioni in bianco e nero e 8 a colori.

164 pagine.

Autore: Salvatore Mazzarella

Editore: Sellerio Editore Palermo

Ustica alle Olimpiadi - Evviva Clelia

10 maggio 2009

Clelia Ailara, a 28 anni, è la prima usticese ad aver partecipato ad una olimpiade.
Clelia nasce nel 1972, quando ad Ustica si avvia l’attività del Baseball (praticato dai maschi, a diferenza del Softball praticato dalle donne).
Trascorre la sua infanzia a giocare a baseball con i fratelli Antonino e Fabio, lanciatore il primo e ricevitore il secondo.
Il padre, Vito Ailara, è stato il fondatore ed il Presidente fino allo scioglimento della società nei primi del 2000.
La futura olimpionica inizia a praticare il softball nel 1985, all’età di tredici anni, quando con alcune compagne di scuola prova a formare una squadretta.
Le cose per Clelia vanno subito bene, percorre con grande entusiasmo e qualche bella affermazione la strada dei campionati giovanili : dai Giochi della Gioventù, dove in finale nazionale conquista la medaglia di bronzo, ai campionati nazionali di serie C2 e C1, il percorso è costellato da importanti successi.
Nel 1990 la squadra di Clelia, l’Ustica Softball Club, è già in serie B e disputa anche la finale per il titolo italiano della categoria Juniores. La giocatrice in quella occasione viene osservata dai tecnici federali e viene convocata per la prima volta nella nazionale italiana juniores con il ruolo di seconda base, anche se in tutti questi anni ha pure giocato nel ruolo di ricevitrice.
Nello stesso anno partecipa al mondiale con la nazionale juniores ad Adelaide in Australia e batte la sua prima valida in campo internazionale.
Subito dopo nel campionato europeo, a Praga, vince il titolo continentale.
E’ questa la sua prima medaglia a cui si aggiunge il prestigioso riconoscimento di “giocatrice più utile” del torneo.
Nel 1992 guadagna la serie A con la sua squadra di Ustica ed ottiene la sua prima convocazione nella nazionale maggiore.
Tra campionati, play off per lo scudetto, Coppa Italia, arriva nel 1994 al mondiale di Saint John, Terranova, Canada.
Nel 1995 vince, a Torino il suo primo titolo continentale assoluto.
Dal 1997 Clelia diviene la prima ricevitrice della squadra nazionale e, da titolare, vince altri due titoli europei, in Olanda e Belgio, e partecipa al campionato del mondo in Giappone dove il softball italiano si classifica per la prima volta al sesto posto.
Nel 1999 la qualificazione olimpica, aggiudicata con la conquista dell’unico posto riservato ai continenti Europa e Africa, dà il via ad una intensa preparazione in Cina, in Australia ed in Italia con la disputa di tornei con le nazionali più titolate del mondo.
Infine la partecipazione alle olimpiadi di Sydney 2000 dove, nella classifica finale, ottiene un prestigioso quinto posto, che è stato il miglior risultato di squadra dello sport femminile italiano e che ha determinato la qualificazione, per la prima volta, dell’Italia come testa di serie dei successivi campionati mondiali.
Altro prestigioso riconoscimento conferito all’Ambasciatrice di Ustica nel Mondo, è stato il premio Paladino d’oro del Filmsportfestival!
Brava Clelia e Grazie, sei stata per noi tutti l’Orgoglio di un’intera comunità.


Sicilia in cucina - La “muddica atturrata”

9 maggio 2009

Quante volte vi è capitato di imbattervi in ricette siciliane che consigliano di far angranciare bene cipudda e accia nella pignata o nel teano prima di… oppure di spolverare abbondantemente con muddica atturrata il piatto prima di servire…
Non tutti però hanno una adeguata competenza linguistica per decifrare tutti i vocaboli (a volte veri e propri idiomi) e finiscono col rinunciare al piatto o -peggio- interpretano a modo loro ottenendo risultati catastrofici.
Vediamo di aiutare allora i più GNoranti fornendo via via traduzioni e approfondimenti su alcuni dei termini più frequenti.
Oggi parliamo della muddica atturrata.
Prima di tutto cominciamo col dire che la muddica NON è la mollica del pane bensì il pane grattugiato. No, non sto scherzando, non avete idea di quanta gente abbia spezzettato della mollica di pane fresco sulla pasta con le sarde…. Premesso questo, la muddica atturrata NON è nemmeno il pan grattato tostato (come molti autorevoli libri di cucina affermano) o perlomeno non è solo quello.
Vediamo il procedimento:
Mettete della muddica in una padella e fatela tostare a fuoco moderato (non alto, deve aver modo di eliminare tutta l’umidità presente) fino a che non assume un colore simile a quello dei dadi da brodo. A questo punto unite un filo di olio extravergine rimestando per bene fino al suo completo ed uniforme assorbimento e spegnete il fuoco. FATTO!
Le variazioni sul tema sono molteplici: c’è chi scioglie nell’olio una sarda salata prima di unirlo alla muddica o mette un pizzico di pecorino piccante grattugiato alla fine, ma pare che la ricetta originale prevedesse l’aggiunta di un mezzo cucchiaino di zucchero durante la cottura per favorirne la cristallizzazione.
La preparazione come vedete è molto semplice, ma se non l’avete mai fatto, vi consiglio di fare attenzione le prime volte onde evitare che la muddica si bruci o che si inzuppi di olio.