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SCEC-COUPE’ - Il duetto di casa SCECCO “per chi non si accontenta”

8 maggio 2009
A pochi giorni dalla notizia della sua uscita, nessuno avrebbe mai immaginato che lo SCECCO-4T (di cui abbiamo recentemente pubblicato le immagini in anteprima) potesse risquotere un successo di queste proporzioni!
L’assoluta novità, l’indiscutibile classe ed il buongusto che caratterizzano i nuovi SCECCO, hanno attirato l’interesse generale a tal punto che già si parla di fans club, campionati di categoria e raduni estivi dedicati ai modelli più datati.
Ancora una volta, noi di isoladiustica, non potevamo che stupirvi con effetti speciali mostrandovi le immagini inedite di quella che diverrà la punta di diamante della famiglia SCECCO: la serie SCEC-COUPE’.

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Chiaramente ispirato al modello CLASSIC per la sua linea sobria, l’allestimento spartano e le colorazioni stile retrò, questo gioiello nasconde in realtà un’autentica anima racing frutto delle più sofisticate tecnologie. Capace di prestazioni da capogiro supportate da una tenuta di strada senza paragoni, SCEC-COUPE’ monta un motore a turbina di derivazione aeronautica, 4 sistemi di ammortizzazione idraulica indipendenti, zoccoli in lega leggera ribassati, passo corto, seduta biposto “Frau” (nella foto sono stati coperti alcuni dettagli per ragioni di spionaggio industriale), insomma non gli manca proprio nulla, semmai forse c’è qualcosa di troppo, sì, sul prezzo di listino!

Dedicato ad un pubblico sicuramente molto esigente e di fascia alta, SCEC-COUPE’ ha tutte le carte in regola per conquistare in brevissimo tempo la leadersheep della categoria roadster.

” SCECCO “

non un veicolo…       …uno stile di vita

Minestra di lenticchie e calamaretti

7 maggio 2009

Ingredienti e dosi (per 4 persone):
200 g di lenticchie
500 g di calamaretti
250 g di erbette
1 pizzico di peperoncino rosso
Sale

Preparazione
Tenete a bagno le lenticchie per alcune ore.
Pulite i calamaretti e tagliateli a pezzi piuttosto piccoli.
Coprite le lenticchie con un litro e mezzo d’acqua fredda, portate ad ebollizione.
Unite i calamaretti, abbassate la fiamma e continuate la cottura a pentola coperta per un’ora.
A mezz’ora dal termine, aggiungete le erbette lavate e tagliuzzate
grossolanamente.
Regolate il sale.
Completate con un pizzico di peperoncino.

Il Capitano delle Tre Isole

6 maggio 2009

Vincenzo Di Bartolo, nacque ad Ustica il 07 maggio 1802.

Capitano di Marina Mercantile, primo fra Siciliani a percorrere ben sei volte con fragili Vele l’oceano Indo-Cinese.
A sventolare la bandiera delle Due Sicilie nei più remoti lidi delle Indie Orientali.

L’11 gennaio 1840 fu insignito dal Re Ferdinando II dei titoli e dei privilegi di Alfiere di Vascello della Real Marina e della Medaglio d’oro al Merito Civile.

Il primo viaggio del Cap. Vincenzo Di Bartolo verso le Indie Orientali, con destinazione Sumatra, avvenne nell’ottobre 1838.

Difatti egli salpa dal porto di Palermo il 28 ottobre 1838 col brigantino Elisa, e con 12 uomini per equipaggio; tra questi figura un marinaio usticese, tale Felice Di Simone.

Dopo 4000 miglia di navigazione, 91 giorni dalla partenza da Palermo, arriva nel porto di Boston (USA) il 27 gennaio 1839, questa fu l’unica tappa prima di raggiungere l’Isola di Sumatra; lasciò Boston l’1 marzo 1839.

Il Cap. Vincenzo Di Bartolo, primo navigatore siciliano, arriva a Pulo Riha (Isola di Sumatra),
l’1 luglio 1839.

Rientrò a Palermo, dopo un viaggio durato 14 mesi, il 14 dicembre 1839.

Alcuni numeri per far capire quanto importante e prestigiosa fu l’impresa compiuta dal “nostro Capitano”, nel 1838, anno in cui il Cap. Vincenzo Di Bartolo salpò da Palermo con destinazione Sumatra, le rotte dei velieri siciliani s’erano svolte per la massima parte (427) nel Mediterraneo e nel Mar Nero, poche nell’Atlantico costiero ed annessi mari (20 in tutto), pochissime infine erano state tracciate verso le Americhe (8).

S’era dunque formato un primato, anche più ampio di ciò che parrebbe, giacchè nessun veliero italiano era andato così lontano quanto l’Elisa, e perciò, fra tutte le marinerie della penisola, era stata quella del Regno delle Due Sicilie che s’era posta al pari di quelle estere, ben più celebri e dotate.

Il Capitano Vincenzo Di Bartolo è sepolto nella stessa Ustica, in una tomba pregiata da un marmo ove sono disegnata le tre isole per le quali si significò la sua vita di capitano : quella di nascita e di morte, ovviamente; quella di maturazione; quella che gli dette la fama.

Fonte: Centro Studi e Documentazione Isola di Ustica - Lettera 2 settembre 1999

Minestra di lenticchie

5 maggio 2009

Ingredienti e dosi (per 4 persone):
300 g di lenticchie
150 g di pasta tipo pasta piccola
2 cucchiai di olio d’oliva extra-vergine
200 g di polpa di pomodoro
1 cipolla piccola
2 spicchi di aglio
1 pezzetto di peperoncino
Prezzemolo tritato
Sale

Preparazione :
Scaldate l’olio in una casseruola e fatevi imbiondire dolcemente la cipolla
tritata insieme agli spicchi d’aglio ed un pezzetto di peperoncino.
Quando la cipolla avrà preso colore, unitevi la polpa di pomodoro, insaporite
con il sale e lasciate cuocere la salsa per circa 15 minuti.
Unitevi le lenticchie e circa 150 cl di acqua bollente e lasciate cuocere a fuoco
moderato per circa 90 minuti (più o meno secondo la qualità e la freschezza
delle lenticchie).
Quando saranno cotte, regolate il sale e versate la pasta.
Mescolate e lasciate cuocere per altri 20 minuti circa.
Servite la minestra ben calda, spolverata di prezzemolo tritato.
La minestra di lenticchie è ottima anche nella versione con il riso.
In questo caso il soffritto, anziché con aglio e cipolla, si farà con cipolla,
sedano, carota e pancetta e il risultato sarà una minestra più densa, simile a
un risotto.

1962 - Ritratti di Ustica

4 maggio 2009