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Lenticchia di Ustica

21 aprile 2009

Su una piccola isola siciliana crescono le lenticchie più piccole d’Italia.

Sono coltivate da sempre sui terreni lavici e fertili di Ustica e da sempre la tecnica è completamente manuale.

Si seminano a gennaio e si raccolgono nella prima metà di giugno.

Le tecniche di coltivazione sono fatte nel rispetto dell’ambiente e della natura di fatti non si utilizzano né concimi, né erbicidi di sorta: le erbette infestanti si tolgono con una zappetta.

Le piantine si lasciano seccare nel campo, si sradicano e si fanno tanti covoni che vengono sistemati nell’aia e battuti.

La spagliatura, in passato, si faceva ancora come mille anni or sono: le piantine si calpestavano trascinando grosse pietre con gli asini e, con un tridente, si lanciavano in aria in modo che il vento di Ustica separasse la paglia dalle lenticchie.

Con la nascita del Presidio è stata introdotta sull’isola una piccola innovazione tecnica: trebbia “a postazione fissa”, che rende l’operazione un po’ meno suggestiva, ma molto più comoda e funzionale: in pratica si svolge in un paio d’ore lo stesso lavoro che prima impegnava una famiglia per due intere giornate.

Cibo povero per eccellenza, le lenticchie di Ustica sono un ingrediente fondamentale della cucina locale. Le due ricette classiche sono la zuppa, arricchita con le verdure locali e profumata con basilico o finocchietto selvatico, e pasta e lenticchie, preparata con gli spaghetti spezzati.

Il Presidio
Alla nascita del Presidio i produttori erano solo in tre, riuniti in un comitato, ma le lenticchie di Ustica hanno iniziato a uscire, se pur timidamente, dalla loro isola e le quantità - nei limiti del possibile - sono aumentate: un piccolo passo avanti con risvolti importanti anche dal punto di vista ambientale, infatti sono stati recuperati e coltivati a lenticchie molti terreni prima abbandonati, ad oggi infatti i coltivatori di tale legume sono raddoppiati passando da tre a sei. Sono lenticchie molto piccole, di colore marrone scuro, tenere e saporite.

E sono un cibo facile da cucinare: non hanno bisogno di ammollo e cuociono in appena tre quarti d’ora.

Fonte: Presidi Slow Food

Visualizza il disciplinare.

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Pasta con le sarde

16 aprile 2009

img_0081La pasta con le sarde è una ricetta tipica della cucina palermitana anche se ormai è possibile gustarla, con numerose varianti, in tutta la sicila.

Tempo di cottura: 50 minuti

Ingredienti per 4 persone:
1 Kg. di finocchietti di montagna
2 cipolle
3 acciughe salate
50 gr. di uva sultanina
50 gr. di pinoli
1 bustina di zafferano
500 gr. di sarde fresche, nella versione Usticese si adoperano le vope
500 gr. di bucatini
Olio
Sale

Mettete l’uvetta a bagno in acqua tiepida.

Tagliate a pezzetti i finocchietti, bolliteli in acqua salata e poi scolateli, tenendo da parte l’acqua della bollitura. Affettate le cipolle e fatele soffriggere in una teglia bella larga, quindi unite al soffritto le acciughe spappolate.

Pulite le sarde, eliminando la testa, la coda, la lisca e le interiora poi tagliatele a pezzi e fatele rosolare insieme al soffritto di acciughe e cipolla.

Aggiungete i finocchietti lessati, salate il tutto e fate cuocere a fuoco moderato per dieci minuti circa.

Unite l’uva sgocciolata, i pinoli e lo zafferano e cuocete per altri cinque minuti mescolando bene.

Fate cuocere i bucatini nell’acqua di bollitura dei finocchietti e scolateli quando sono ancora al dente, poi unite il condimento, mescolate bene il tutto e spolverate con pan grattato tostato in padella.

Aspettate dieci minuti e servite in tavola.

Guido Alessandri Ricette , , ,

I pesci del mediterraneo in cucina.

16 aprile 2009

 

Chi di voi si è mai chiesto qual’è i miglior pesce in cucina?

E’ vero ogni persona percepisce il gusto in modo soggettivo e quindi è difficile stilare una classifica in qualche modo giusta, ecco perchè qui di seguito potete trovare una tabella contenente le più note specie
di pesci, crostacei e molluschi presenti nei nostri mari.

Qualsiasi segnalazione è ben accetta!

Dato che è una specie rara e moooolto gustosa vi segnalo in evidenza il “GAMBERETTO ROSSO” di Ustica.

GAMBERETTO ROSSO (PARAPANDALUS NARVAL)

Facilmente riconoscibile per le lunghe antenne per il colore del corpo di un intenso rosso talvolta contrastato dall’azzurro delle uova. 

La sua taglia media è di circa 7 cm.
E’ il caratteristico gamberetto di Ustica e si incontra con facilità, anzi ne è colma, nella famossissima Grotta dei Gamberi.

Dona ai vostri piatti un gusto unico dal sapore dolciastro e squisito.

 

 

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