Larga circa 100 metri, deve il nome al colore turchino che l’acqua assume nel pomeriggio.
Dalla volta basaltica pendono lunghe stalattiti (per questo viene chiamata anche Grotta della Stizzana); le pareti sono formate da conglomerato conchiglifero nel mezzo è un’erta piramide, costituita da stalagmiti in forma di panneggiamenti.
Stiamo parlando della fantastica Grotta Azzurra
In prossimità di Punta Galera con una piccola e bassa apertura che nasconde alla vista una camera molto ampia debolmente illuminata dalla luce riflessa del fondale marino, facendo assumere all’acqua un intenso colore verde smeraldo.
Le pareti sono ricoperte da colonie di Briozoi.
Nella Zona di riserva integrale (Zona A) oltre la Punta dello Spalmatore si apre la Grotta (Sireta) Segreta, larga circa 200 m, detta anche Rosata per il colore di un’alga calcarea che incrosta le pareti. Ci si arriva attraverso un anfratto sottomarino e con la bassa marea anche a piedi. C’e’ anche un ingresso via terra ma e’ difficile, senza un guida esperta, riuscire a individuare l’imboccatura della grotta.
La grotta era anche famosa in quanto si poteva ammirare adagiata sul fondo una grossa spugna marina, che purtroppo sconsiderevolmente è stata asportata.
Ricordiamo che il centro della Riserva Naturale Marina, nella piazza principale del paese, fornisce informazioni esaurienti su tutto ciò che l’isola offre. Tel.091/8449456.
Sotto il mulino a vento si apre la Grotta della Pastizza chiamata così per via dello scoglio , un Gargantua, a forma piramidale a presidio del suo ingresso.
Viene anche chiamata delle colombe visto che viene scelto come luogo della nidificazione.
E’ una grotta magica sia per il fascino che racchiude e sia per la limpidezza dell’acqua.
E’ meta per subacquei esperti in quanto vi è la possibilità di percorre un cunicolo sottomarino attraverso il quale si giunge in una grande e silenziosa vasca ….l’effetto è assicurato!
Se si visita la grotta con la barca da non dimenticare quando si esce di porre attenzione ad una particolare concrezione che ricorda la testa di un agnellino.
Prima di Punta San Paolo si apre la Grotta delle barche, usata dai locali per ridossare i gozzi durante le burrasche.
Consigliamo di visitarla in quanto, una volta entrati tenendo la sinistra, si puo’ scorgere sul fondo un piccolo moletto e uno scivolo con legni atti all’alaggio di imbarcazioni, naturalmente eccezionale la trasparenza dell’acqua, così come la vitalità biologica.
La foto la ritrae in una cartolina dei primi anni 50 (1951).
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