… un tempo - Giro dell’isola sullo scecco
Un grazie a Mario che ci ha fornito questa foto ’storica’.
Se avete anche voi foto, sia moderne che storiche, mandatele.
Sensazionale! Ustica rilancia un CULT dei mezzi trasporto.
Ebbene sì, solo ad Ustica è possibile imbattersi in novità tecnologiche di tale rilievo e noi di isoladiustica abbiamo sguinzagliato i nostri migliori reporter per riuscire a mostrarvi questa chicca in anteprima assoluta.
Quelle che vedete sono le prime immagini su strada del nuovo mezzo di trasporto che verrà presentato al prossimo Salone di Ginevra: lo “SCECCO 4T“.
Si tratta della versione rivisitata e corretta del modello classico dello “SCECCO” (volgarmente conosciuto anche come ASINO) che monterà una nuovissima tipologia di propulsione a 4 tempi.
Un notevole salto avanti rispetto al modello precedente a sola alimentazione di tipo biologico che portava all’inevitabile dispersione di materiali incombusti lungo il cammino.
Pare che i primi test effettuati sui gas di scarico rivelino un minor impatto olfattivo rispetto al passato, ma si dovrà lavorare ancora parecchio per diminiure le immissioni di CO2.
Per il mercato europeo è prevista l’uscita di una versione più performante a benzina ed una da lavoro a gasolio con “vertole” di serie.
“ECO-SCECCO“, lo scecco elettrico, è ancora un prototipo in via di sperimentazione, ma confidiamo nelle capacità ingegneristiche degli isolani sempre attenti ai problemi dell’ambiente.
E’ stato invece definitivamente abbandonato il progetto “SCECCO BI-FUEL” per incompatibilità dei gas combustibili automobilistici odierni con quelli autonomamente prodotti dal veicolo.
Ancora imprecisati i prezzi di listino e le date di commercializzazione delle nuove releases, ma nel frattempo è possibile godere di una prova in giro per l’isola a bordo del modello “CLASSIC” dotato di un eccellente sistema di navigazione mnemonica, ma sfortunatamente sprovvisto di aria condizionata.
Non ci resta che augurare a tutti una BUONA PASSEGGIATA!
Asini… …Ustica… una storia quasi estinta!
Le prime raffigurazioni incise sulla roccia che ritraggono l’asino accanto all’uomo risalgono a cinquemila anni A. C. Quindi sono settemila anni che l’asino lavora al fianco dell’ uomo. Ha svolto i lavori più pesanti tirando l’aratro e l’erpice, facendo girare la macina del grano e il frantoio per le olive. Ha trainato carri e slitte e sulla sua groppa è stato caricato di tutto.
Con l’ avvento delle macchine agricole e con il trasformarsi della cultura contadina nel giro di pochi anni è diventato inutile. Nell’era della tecnologia avanzata, meccanica ed elettronica, la possibilità di continuare ad utilizzare gli animali come mezzi per le attività di lavoro è da considerarsi anacronistica e storicamente superata.
L’ asino ormai è a rischio di estinzione, scomparso dai campi, gli ultimi esemplari, divenuti rari, testimoniano un passato lontano, l’iconografia di un mondo irripetibile, di una cultura contadina tramontata. Ha rappresentato insieme al mulo uno dei mezzi di trasporto più sicuro e più antico, utilizzato soprattutto nelle aree montane per la capacità di trasportare notevoli carichi attraverso sentieri angusti e pericolosi. Permetteva di portare la soma fino all’uscio di casa, passando per vie e viuzze tanto strette che il carico rasentava i muri delle case. Gli antichi tratturi, percorsi di montagna per la transumanza, sentieri e strade montane di ogni genere sono stati tracciati dall’asino.
L’asino ha ancora grande importanza presso i popoli mediterranei, ed è stato un antico oggetto di culto presso popoli orientali e africani
Fonte: www.asino.org
La ragione del suo successo è che appare mansueto, più mansueto del cavallo, meno caro e meno difficile da mantenere, e soprattutto capace d’infondere la calma in chi lo frequenta.
È un animale a due facce: da un lato, l’elemento istintuale, presente nell’uomo stesso, come evidenziano le vicende dell’Asino d’oro di Apuleio; dall’altro, nella sua versione femminile, l’asino rappresenta l’umiltà, come mostrano i Padri del deserto, i quali lo usavano memori della cavalcatura utilizzata da Gesù nel suo ingresso a Gerusalemme. Pace, povertà, disponibilità, ma anche coraggio: l’asino è decisamente un simbolo positivo.
Oggi ad Ustica l’asino è ancora “sfruttato”, ma in maniera sempre più rara, anche se c’è la possbilità di poter fare delle escursioni di gruppo nelle stradine non percorribili con mezzi ordinari. Un ritorno al passato, un momento di quiete e di relax nel trambusto quotidiano.
…Natura…
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